sabato 15 settembre 2018

Via "Attraverso al col del bottiglion" Sass de Mura ( spallone sud) Pier e Aldo


Durante il sopralluogo del primo tentativo scrutando la parete, ci viene naturale soprannominare un evidente pilastro staccato che fa da direttiva alla via: "al bottiglion".   Poi, quando scopriamo che la parte alta del pilastro è staccata dalla parete e permette facilmente di passare da un estremo all'altro,   ci pare ovvio, ridendo, chiamarla: "via attraverso al col del bottiglion".
A dire la verità non proprio ridendo, perché per arrivare fino a là, abbiamo dovuto sudare le pene dell'inferno, superando dei tratti difficili su roccia non proprio compatta. Ma già lo sapevamo che su queste montagne si viene per per passione e per praticare un alpinismo un po' fuori moda e accettare quello che l'ambiente ci pone davanti. Detta così sembra convincente, nella realtà poi, dopo un tiro sopra il "collo", su roccia tutto sommato discreta, ci siamo trovati davanti un muro giallo di roccia orribile e ne avevamo piene le palle, tanto che,  a malincuore abbiamo desistito rinunciando ad ogni sogno di gloria. Solo poi, a casa, riguardando attentamente la foto, ci siamo entrambi accorti, che poco a sinistra, non visibile da dove eravamo arrivati, c'era una fessura evidente che offriva una bella scappatoia. La settimana successiva ci accompagnano all'attacco Renato e Paolo, sobbarcandosi una parte del peso, una vera manna, un altruismo d'altri tempi a cui va la nostra più sincera gratitudine. Decidiamo anche di barare, facendo due tiri sulla Cassol - De Bastiani, per attraversare poi abbastanza agevolmente a destra fin sotto al "col del bottiglion".  Raggiunta l'ultima sosta, della volta precedente, con quattro bei chiodoni, attraversiamo a sinistra scoprendo che la fessura, si c'è, ma per raggiungerla bisogna superare uno strapiombo netto e di roccia non proprio rassicurante. E vada anche per questa, accoppio tre friends in successione, spero che tenga un rovescio, e con due "bloccagioni" sono sopra. Poi la via molla, c'è anche un tiro bello su roccia compatta. e quindi l'uscita sulla via Cassol- De Bastiani. La gioia è immensa, un "vecio" e un "vecion" riescono a vincere ancora una volta una  parete dimenticata, in un ambiente unico, fuori dalla ressa degli arrampicatori "fighetti" e dalle vie multipitch gradate francese.  La sorpresa più grande è in cima: Renato è salito per lo spallone sud, ci ha aspettato, e dal suo zaino esce magicamente una bottiglia di vino nero. Non sarà un bottiglion, ma l'attinenza per il nome della via è scontata.

Via impegnativa, in ambiente severo e su roccia non sempre buona. Per una ripetizione portare una serie completa di friends e alcuni chiodi. Le soste fin sopra "al col del bottiglion" sono quasi tutte  attrezzate, mentre le altre sopra hanno un solo chiodo. I chiodi usati su i tiri sono tutti rimasti.
Sviluppo: 400m. ca.; Diff. V VI e due brevi tratti VIII-

Accesso: Dal Rifugio Boz o da Malga Neva di mezzo per il Pass de Mura e quindi per il canalone della parete sud del Sass de Mura (ore 1,15)

Discesa: Per lo spallone  sud ( I/II qualche pass. di III), oppure per la banca soliva verso ovest e quindi per il Cadin de Neva (più lunga ma facile) . 1,30 ore entrambe al rifugio o alla malga.











martedì 11 settembre 2018

SASS DE MURA; Avancorpo occidentale; Parete sudovest; Via " L'ultima del vecio" Aldo Pier e Lia


Non so dire se il nome della via è per Aldo, che a sessantasette anni si lamenta per i numerosi acciacchi e per la fatica disumana a cui è sottoposto ogni volta. O se forse, è riferito a me, che nonostante gli allenamenti e le molte ripetizioni, non riesco più a raggiungere il ritmo partita e andare oltre i trecento metri senza essere esausto e demotivato....
Per fortuna ci sono ancora numerose brevi pareti dimenticate, con linee probabili ancora da salire, dove bene o male qualche colpo riesco ancora a spararlo.
Una perla nascosta è sicuramente la suggestiva pala rocciosa che si innalza dai Cadin di Neva e fa da basamento al versante occidentale del Sass de Mura. La fascia centrale presenta un salto di roccia giallo grigia, strapiombante e compatta, che non poteva sfuggire alla mia voglia di trovare qualche tiro duro da fare in modo pulito. Aldo avrebbe preferito una vietta più facile e  Lia bestemmia preoccupata per la qualità della roccia, e soprattutto perché avrebbe preferito andare sul sicuro e compatto del Passo Gardena....
Alla fine siamo tutti contenti, ne esce una via breve, su roccia discreta e con un tiro stra duro che personalmente mi soddisfa parecchio.

Avvicinamento: Dal parcheggio,  ad un chilometro più avanti del Rifugio Fonteghi,  proseguire a piedi sulla forestale e raggiungere la malga Neva di Mezzo  ( ore 1). Quindi  per il sentiero in direzione del Pass de Mura fino ad incontrare sulla sinistra il sentiero che sale ripido al Cadin de Neva. Risalirlo e poco sotto all'ultimo tratto ripido che sale sul ampio "Cadin" (cascatella e costruzione in cemento), abbassarsi e attraversare a destra in direzione della parete (traccia fra i mughi tagliati, ore 0,30).

Discesa: Facilmente, a destra ( faccia a valle) per brevi salti rocciosi e canalini fino al Cadin de Neva ( ore 0,20).