sabato 24 agosto 2019

MULAZ: Magic Line per Sofia





Il primo tiro è una mazzata per gli avambracci: si sale una breve fessura sbuffando come una motrice a vapore, fino ad agguantare una maniglia sopra il tetto. L'uscita è tutta un programma, bisogna allungarsi tenendo un verticale svaso fino a prendere un' "orecchietta", che si tiene a fatica con le mani ancora fredde , alzare i piedi in aderenza e afferrare un buco che conduce sulla bella placca lavorata che finalmente permette di tirare il fiato.
La seconda lunghezza è una passeggiata, conduce sotto allo splendido muro nero del terzo tiro, che si supera obliquando a sinistra sotto uno strapiombo, su roccia stratosferica con dei buconi che lasciano respirare e godere l'arrampicata.
Il quarto tiro è il tratto chiave della salita, ci si addentra nello strapiombo con un breve traverso, si passano tre chiodi, che uniti dovrebbero salvare la pelle, prima di superare la pancia,  si deve tenere un bel verticale di sinistro e allungarsi su uno "svasetto" dove bisogna velocemente rinviare altri due chiodini da brivido, quindi si opposiziona dall'altra parte, avendo l'avvertenza di anticipare con i piedi, per arrivare belli lunghi su un "mammellone" e poi ad una buona presa. A questo punto occorre  recuperare bene prima di una placca con un passo veramente obbligatorio: ci sono due chiodi buoni all'inizio e due precari al termine del passaggio. Bidito di destro, "rugosità" di sinistro e lancio su tacca da due centimetri: attenti al volo!!
Il diedro successivo conduce sul più bel tiro della via, un paio di friends sono sufficienti per arrivare in sosta.
Poi finalmente la manna dal cielo con un tiro che si lascia arrampicare nonostante le apparenze: breve obliquo per entrare nella placca grigia, un pancia su tacche minuscole, uno sbilanciamento su bidito, buconi, rovescioni, e spallata finale, il tutto condito da protezioni sicure....