giovedì 23 agosto 2018

Passo Gardena: ma che belle viette!




Torre orientale delle Meisulles dala Biesces, nord (Via Brunsin, A.Holzknecht e G.Demetz 1985)
Alcuni cordini su piccole clessidre indicano il percorso in un oceano grigio, tutto facile per i ripetitori, ma i primi salitori non lo sapevano che c'erano le clessidre...Bravi, un vero capolavoro...
Accesso: Dal Passo Gardena scendere alcuni chilometri in direzione Selva di Val Gardena, in corrispondenza della torre salire brevemente per tracce all'attacco( 10 minuti).
Discesa: Dalla cima, raggiungere la  cengia, proseguire a sinistra in direzione della cascata del
Mufreit (est) e quindi ancora a sinistra verso la base della parete e della strada (1 ora).








Torre occidentale delle Meisulles dala Biesces, nord ovest ( Via Triathlon, M.Olzowy e co. 1985).
Di stampo classico, ma con qualche placca da fare con le pinze, muovendosi bene, e le fessure abbastanza cattivi...
Accesso: Come la precedente, solo parcheggiare più avanti.
Discesa: Come la precedente.


































Gran Cir, sud est ( via G. Demetz e A. Gropello 1936).
Una via di altri tempi, esplorativa, su roccia comunque sana, così come la ho interpretata io, forse...  con una variante nella parte finale...
Accesso: Dal Passo Gardena, direttamente per tracce e sentieri in direzione dell'evidente cima (40min.)
Discesa: Facilmente verso ovest per l'evidente via normale ( qualche tratto attrezzato ore 1'30 al passo).














martedì 14 agosto 2018

Lastoni de Formin : " Na via bela e facile"

TORRIONE MARCELLA Via" Paolo Amedeo" ( Mario Dibona, Armando Nascè)
 Bellissima via con difficoltà continue, ma comunque contenute, roccia compatta e chiodatura completa. Si può integrare con nut e friends su ogni tiro. Un capolavoro dei primi salitori, che però hanno voluto fare una cazzata, attrezzando tutte le soste con spit, anche se sarebbe stato possibile farlo con una marea di chiodi..."No ghe ne pi religion"...

Accesso: Dal Paso Giau si scende un paio di chilometri in direzione Cortina. Parcheggiare l'auto in uno spiazzo una ventina di metri prima del cartello che indica "Muraglia di Giau". Attraversare il prato andando un po' a destra fino ad imboccare l'evidente traccia che sale in direzione del Torrione.(
40 minuti circa)

Discesa: Facilmente per prati in direzione est fino ad imboccare a sinistra, il canalone che in pochi minuti riporta alla base della parete.







lunedì 6 agosto 2018

SCALET DE MASENADE Trent'anni dopo sulla via "Precisa"

Invecchiando si diventa patetici, si rincoglionisce e non si sa mai quand'è  la giornata buona , in cui  le movenze sono fluide, non forzate, e l'intuito felino, pronto e veloce. Ci si sente  stanchi all'idea di un avvicinamento troppo lungo, e la mente va in confusione quando si deve scegliere un itinerario su una parete mai scalata. Anche le numerose vie mai ripetute su pareti conosciute, creano un infinità di dubbi: ci sono pochi chiodi, lo schizzo o la relazione sono sbagliati, il grado è tirato, la roccia è friabile etc etc. Sarebbe più semplice buttarsi nella nuova era "multipitch", e andare a ripetere una delle numerose vie a spit dove la roccia è stupenda, il percorso ben segnato, sicuro, e il più delle volte i gradi belli laschi. Patetico si, ma piuttosto mangio una merda!! In montagna solo vie protette da quello che la naturale morfologia consente, no trapanate anti impossibile...  Optiamo per l'ennesima volta per la Moiazza, avvicinamento breve, e vie conosciute a memoria. Niente di meglio della via "Decima: tracciato diretto, roccia compatta, difficoltà divertenti, e tempi di percorrenza brevi, giusto per arrivare a casa ad un ora discreta e fare il sonnellino pomeridiano. All'attacco, però, troviamo una sorpresa: la notte ha piovuto e il colatoio e completamente bagnato, anche le altre vie sono piuttosto "stonfe", tre ragazzi  giunti appositamente da Brescia desistono, cercano disperatamente con il cellulare un'alternativa, ma le altre proposte per loro sono troppo impegnative. ...1988, 2018, giusto trent'anni dopo che l'avevo aperta con R.Calabretto, decido per la via "Precisa".  Lia non è proprio contenta, ma ne ha da vendere, e mi segue determinata. L'ultima volta che l'avevo ripetuta, una decina di anni fa, dopo che erano stati tolti i famelici spit, l'avevo trovata sprotetta, ma ora, man mano che salgo scopro con gran sorpresa che sono stati aggiunti numerosi chiodi e qualcuno ho deciso di lasciarlo anch'io. Sul traversino delicato del tiro chiave, con l'aggiunta di un friend, appena sopra il chiodo, ci si sente sicuri e l'arrampicata è divertente. Anche prima del diedrino successivo ci sono due chiodi "bomba".  Le soste sono tutte in loco e la roccia è compatta ad eccezione di qualche breve tratto. Arrivati in cima siamo stra contenti, sarà una delle solite vie, la solita classica senza grandi numeri  francesi, ma sicuramente una delle più belle vie della Moiazza. Una proposta alternativa per quelli che giungono per la prima volta sugli Scalet de Masende in Moiazza con l'intento di fare come prima  via la"settimina"... Ah dimenticavo in montagna sempre martel e ciodi!