
Un emozione grandissima, ripetere una via percorsa vent'anni fa da solo e d'inverno. Delle classiche della Rocchetta è sicuramente la più maschia, poco chiodata e con roccia non sempre al top.La prima parte se è umida è da fare con le pinze. Sulla seconda lunghezza il passaggio in placca è bello tosto, mentre lo strapiombo in traversata dopo il diedro giallo non è poi così duro se preso più a destra. Bello il tiro successivo con il traverso sotto il tetto da fare di cattiveria, stupenda anche la placca finale. Grande via...

Salutami quel grandissimo "personaggio", umile come poche che sta alzando il dito ... grande Gian!
RispondiEliminaciao bocia...sarà fatto
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