Quando arriverà la neve, brrr... mi rintanerò dentro casa, vicino al focolare. ad asciugare le mie vecchie ossa consumate... aspettando che ritorni presto la primavera e il tepore del sole a risvegliare dentro di me qualche vecchio sogno rimasto nel cassetto...
giovedì 29 dicembre 2016
sabato 22 ottobre 2016
Il vecchio Mago
Se devo pensare all’immagine che più di tutte rappresenta per me la perfezione
nell’arrampicata libera, mi viene in mente immediatamente Manolo.
In tanti anni l’ho visto arrampicare sporadicamente e solo in
qualche video, ma più di tutto sono state le sue immagini apparse
in riviste specializzate degli anni ’80 e ’90 ad affascinarmi,
immagini dove il Mago faceva scuola mostrando il suo fisico perfetto,
in pose plastiche, nella più assoluta armonia con la roccia.
Quelle foto sono state per me, e per tutta una generazione, il
manuale migliore al quale attingere per poter esaltare la tecnica e
lo stile in arrampicata. All’epoca, sognavo di incontrarlo
casualmente a Schievenin e di essere toccato dalla sua bacchetta
magica per poter migliorare le mie capacità, ahimè è rimasta solo
una fantasia da “bocia”….. per me era quasi un personaggio da
fiaba, una sorta di super-uomo in un mondo immaginario disegnato in
qualche libro di fumetti, invincibile ed insuperabile…. Nel mondo
reale Maurizio Zanolla è stato uno degli arrampicatori più forti al
mondo, e all’ombra del suo mito sono cresciuti tutti i fortoni
delle generazioni successive. È stato il primo italiano a
raggiungere difficoltà di IX°, il primo ad andare oltre l’
8a, il primo e forse l’unico in Italia a superare la difficoltà
di 9a+ e alla veneranda età di 50 anni. Inoltre diverse vie di 8b
liberate da lui,parecchi anni fa... sono state successivamente
rivalutate in 8c, e per finire ma forse anche no, oggi alla soglia
dei 60 si dimostra il persecutore realizzando il primo 8b+ trad
dell’arco dolomitico. Questi sono alcuni esempi e credo non ci
sia nulla da aggiungere su di lui, perciò mi lasciano perplesso
le varie “accuse” mosse nei suoi riguardi da taluni che da lui
hanno imparato tutto! Non me lo immagino proprio il Mago girare di
nascosto per rompere le prese delle sue vie,non vedo a quale scopo...
è già stato ed è ancora un eclettico ineguagliabile, non ha
bisogno di dimostrare null’altro. Trovo triste che si possa
pensare ad un gesto così piccolo come quello della manomissione di
un itinerario da parte sua. Trovo triste che alcuni, invece di togliersi il cappello di fronte al "vecio" , trovino la loro
soluzione nel dire: la via era certamente diversa per poterla
scalare altrimenti sarei riuscito a realizzarla...mercoledì 7 settembre 2016
SCHIEVENIN Parete dell'orto via"turbe psichiche" 8c
Nel 1988, quando la provai dopo averla attrezzata, mi venne spontaneo chiamarla "turbe psichiche"... riferito al mio stato d'animo per l'incapacità di trovarne la chiave. Qualche anno più tardi Stefan Glowaz in una casuale comparsa in valle, si accanì in alcuni tentativi, senza riuscire a chiuderla, fù palese che per noi brocchi della valle non c'era speranza. La via finì nel dimenticatoio e ripresa solo negli anni recenti da qualche boulderman locale della nuova generazione, senza però esito positivo...Bisogna aspettare quasi trent'anni prima che un fortone, veramente all'altezza, venga a capo di quell'enigmatico boulderone che combinato con i movimenti contorti del successivo tetto conduce all'agognata sosta. Andrea De Giacometti, è un bocia feltrino dal pensiero profondo e con un sorriso sincero, un arrampicatore umile, con una forza incredibile e un curriculum di vie sportive da far rabbrividire... sicuramente farà ancora qualche regalo alla Valle di Schievenin...giovedì 1 settembre 2016
ALPI FELTRINE Pizzocco "via diretta" al Pilastro Virginia


sabato 27 agosto 2016
Rocchetta Alta di Bosconero Via KCF... 21 anni dopo
Un emozione grandissima, ripetere una via percorsa vent'anni fa da solo e d'inverno. Delle classiche della Rocchetta è sicuramente la più maschia, poco chiodata e con roccia non sempre al top.La prima parte se è umida è da fare con le pinze. Sulla seconda lunghezza il passaggio in placca è bello tosto, mentre lo strapiombo in traversata dopo il diedro giallo non è poi così duro se preso più a destra. Bello il tiro successivo con il traverso sotto il tetto da fare di cattiveria, stupenda anche la placca finale. Grande via...

lunedì 15 agosto 2016
CIMA DELLA MINIERA Via Didonc
Le Alpi Carniche sanno essere dolci e amare allo stesso tempo. Il suoi ampi pascoli che si abbarbicano fin sotto le crode e le sue cime rotonde, ingannano gli alpinisti, che estasiati dall' ambiente, pregustano un' arrampicata rilassata su placche compatte e rocce appoggiate. Il più delle volte però è tutto liscio, non c'è ombra di tacca e bisogna contorcersi su fessure svasate, e con sforzi immani aggrapparsi a qualche ciuffo d'erba. Anche i gradi dei "local" sono tremendi...una sofferenza.. ma poi chi conquista la cima è appagato da un belvedere unico e solare.domenica 31 luglio 2016
SCHIEVENIN ...palestra ineasuribile
Schievenin è un sito anomalo, infatti
non prevale ancora una mentalità moderna dedita all’arrampicata
sportiva, bensì è molto radicata una volontà esplorativa in
cui alcuni personaggi, si dedicano con passione quasi maniacale, all’esplorazione
di ogni anfratto, di ogni roccia e ogni parte di parete, anche se
interrata o invasa dalla vegetazione .
Alcune volte ne escono settori o vie insensate, sporche o su roccia
malsana, attrezzate con ferraglia fatta in casa che in breve tempo
vanno nel dimenticatoio. Ma altre volte bisogna ammettere che la
passione, e qui ce n’è davvero tanta , scava perle nascoste, e
quelle vie o quel settore, chi l’avrebbe mai detto diventano
pareti classiche iper frequentate, vie stra ripetute e provate un
po’ da tutti. Si tratta per lo più di itinerari su gradi
“antichi”, a volte si parla ancora di IV come in nessun’altra
falesia moderna, ma tra un tiro e l’altro scappa anche qualche
vietta estrema in placche lisce o su strapiombi inaspettati.
Il settore Gran Canyon ormai dimenticato e in disuso è stato completamente restaurato e arricchito di numerose vie nuove a opera del inesauribile Bepi , buona parte del lavoro è stato fatto da Paolo Piaia e ormai che c'ero qualche vietta l'ho fatta anch'io...ci sono delle vie stupende di sesto grado su placche a buchi, qualche nuovo tiretto duro... adesso manca solo il periodo asciutto... il prossimo anno ...forse
Il settore Gran Canyon ormai dimenticato e in disuso è stato completamente restaurato e arricchito di numerose vie nuove a opera del inesauribile Bepi , buona parte del lavoro è stato fatto da Paolo Piaia e ormai che c'ero qualche vietta l'ho fatta anch'io...ci sono delle vie stupende di sesto grado su placche a buchi, qualche nuovo tiretto duro... adesso manca solo il periodo asciutto... il prossimo anno ...forse
domenica 10 luglio 2016
BOSCONERO Rocchetta+Rocchetta e ancora Rocchetta...
mercoledì 29 giugno 2016
BRAVI E NON BRAVI...
Bravi per me coloro che si adoperano con trapano e spit ad aprire vie su falesie o bastionate a più tiri, sia dal basso che dall'alto, poco cambia... è comunque un attività da carpentiere che piace fare anche a me. Bravi quelli che le liberano, e ancor di più chi le supera "on sight". Bravi perchè sviluppano sempre di più il terreno di gioco per un arrampicata sportiva in crescita. Meno bravi invece, quelli che con il trapano invadono pareti di cime vere e proprie siano esse sulle alpi o sulle dolomiti,con tante certezze e nessun limite, togliendo spazio all'avventura e a un alpinismo onesto fatto di rischi, di rinunce, di vera arrampicata libera, dove è ancora possibile sognare di tentare l'impossibile...

Iscriviti a:
Commenti (Atom)





